Storie dal pianeta blu e i grandi brani della sua carriera.
Marco Grasselli Chitarra
Alberto Pavesi Batteria
Larry Mancini Due Basso
La sala apre alle 21.00 inizio concerto ore 22.15
Piatto dello chef Francesco Sorrentino
Flan di zucchine al forno in crema di basilico
Sandwich di pollo con crudo di parma e pecorino
Sformato di patate macario
Dessert crostatina ai frutti di bosco crema pasticcera
si prega prenotare al 079/262556 – 320/8111019
Omar Pedrini nasce a Brescia il 28 maggio 1967. Si fa conoscere nell’ambiente musicale per essere il leader dei Timoria dagli esordi alla pausa a tempo indefinito annunciata dal gruppo nel 2003. Numerose, comunque, le sue attività esterne alla band, a partire dalla direzione artistica dal 1997 del Brescia Music Art, festival della contaminazione tra le arti.
Il suo esordio solista è del 1996, con BEATNIK, pubblicato quando la sua band è in piena attività. Nel 2004 esce VIDOMAR, anticipato dalla partecipazione a Sanremo con il brano “Lavoro inutile”.
Nel giugno 2004, alla vigilia del tour, Pedrini subisce la rottura di un aneurisma e viene ricoverato e operato d’urgenza. La convalescenza della malattia lo allontana dalle scene per qualche tempo: ricomincia a occuparsi di musica nel 2005, apparendo in festival estivi, e dirigendo il festival Valtrompia MUSIC Art.
Dopo essersi impegnato in attività parallele (autore televisivo, docente presso il Master in Comunicazione Musicale dell’Università Cattolica), Omar si riavvicina alla musica suonata nel 2006, iniziando a lavorare ad un nuovo disco. PANE, BURRO E MEDICINE vede la luce nel maggio 2006, pubblicato dalla storica etichetta Carosello.
Nel 2009 realizza una canzone per la la colonna sonora del film di Pupi Avati “Il figlio più piccolo” in cui interpreta anche un cameo. Il 23 Giugno 2010 esce un nuovo album intitolato LA CAPANNA DELLO ZIO ROCK, una sorta di raccolta con due inediti. A tre anni di distanza esce CHE CI VADO A FARE A LONDRA?, uscito a gennaio 2014 e anticipato dal singolo omonimo.
Vanta collaborazioni con artisti italiani e stranieri di qualsiasi disciplina, dal deus ex machina della controcultura milanese Gianni Sassi (Cramps, Milano poesia, Fluxus) lo scrittore Aldo Busi, il pittore Marco Lodola, Matteo Guarnaccia (il padre della psichedelia italiana), Leon Mobley (musicista di Ben Harper), David Fuczynsky (chitarrista di New York del filone jddish-jazz), regista di capolavori come La montagna sacra ed El Topo che ha ispirato il quasi omonimo disco dei Timoria), Bertrand Cantat dei Noir Désir, Eugenio Finardi (duetto in Verso oriente nell’album Viaggio senza vento), Gianna Nannini (duetto in Io vagabondo nel Tributo ad Augusto Daolio) e Ligabue (autore di Male non farà dell’album Storie per vivere). Ha condiviso il palco con C.S.I., Jovanotti e Nomadi nel concerto per il Dalai Lama. Si sono esibiti dal vivo con i Timoria anche Fabio Volo e Isabella Santacroce, che hanno letto parti dei loro libri, riportando in auge grazie alla passione di Pedrini le performance anni settanta(con i Timoria sale sul palco il poeta pacifista Gianni Milano) lui introduce con la chitarra Anne Waldman, Gino Veronelli, le brigate rivoluzionarie della poesia, Giada Diano e Paul Polansky e il veronese fluxus Francesco Conz.